Questo viaggio è purtroppo caratterizzato dal poco tempo a disposizione. Pertanto cerchiamo di sfruttare la notte per viaggiare in bus, cosicché da risparmiare in ostelli e guadagnare tempo durante il giorno. Di contro ovviamente c’è la perdita quasi completa di sonno. Ma siamo tutte più che decise a proseguire senza sosta per goderci questo viaggio il più possibile.
Siamo a
Rio de Janeiro (
http://www.marsontheroad.com/it/destinazioni/31/l%E2%80%99inizio-di-tutto-o-quasi-si-parte-per). Sono le 23 e decidiamo di unirci ad una festa tra ostelli organizzata in un locale in centro, a nord di Lagoa. Restiamo qui fino alle 2.30, dopodiché ci avviamo a prendere i nostri zaini in ostello. Abbiamo il bus per
Mangaratiba alle 5 del mattino. Arriviamo qui alle 7.30 e prendiamo subito una piccola imbarcazione per
Isola Grande (Ilha Grande).
Si tratta di un vero e proprio
paradiso coloniale, completamente immerso nella natura. Passeggiamo tra stradine di ciottoli ammirando casette e pousadas (una tipologia di struttura ricettiva tipica brasiliana) coloratissime che caratterizzano l’isola. Ci avviamo a piedi nudi sulla sabbia verso il nostro
ostello Che Lagarto. Si trova a ridosso del mare e immerso nella natura. Al nostro arrivo troviamo una terrazza letteralmente sul mare allestita con ottima frutta fresca per la colazione.
Decidiamo subito di lasciare gli zaini in camera e recarci sulla spiaggia più vicina per dormire finalmente sotto questo bel sole.
Al ritorno in ostello, cuciniamo qualcosa presso la cucina comune ben attrezzata e ci godiamo il panorama.
Il giorno successivo acquistiamo un
tour in barca per circa 20 euro che prevede la sosta in 5 isolotti a nord di Isola Grande. Ci sono davvero pochi turisti e l’acqua cristallina consente di esplorare i fondali con solo maschera e boccaglio. Abbiamo anche fatto amicizia con il capitano della piccola imbarcazione che ci consente di fermarci al largo per tuffarci a ritmo di musica reggae e samba in questo mare così blu. Ci siamo divertite davvero un mondo!
Facciamo rientro sull’isola per le 17 e subito andiamo a comprare qualcosa da mangiare presso i piccoli negozietti locali. Prepariamo la cena in ostello e ci rilassiamo ancora una volta sulla splendida terrazza. In tarda serata ci rendiamo conto che c’è una festa sulla terrazza dell’ostello a fianco e ci catapultiamo per conoscere un po’ di gente.
È ora di salutare questo fantastico paradiso terrestre. Ma sappiamo bene che più che un addio è un arrivederci perché bisognerà tornarci per goderselo con più calma.
Alle 10 del mattino prendiamo un’imbarcazione diretta ad
Angra dos Reis da dove poi prendiamo un bus locale per circa 2 ore in direzione
Paraty. Si tratta di una piccola cittadina molto antica,
porto principale per l’esportazione di oro in epoca coloniale. Lasciamo gli zaini in un ostello in centro per circa 2 euro a persona così da poter girare più liberamente. Nonostante la pioggia incessante, restiamo affascinate dalla bellezza di questo centro storico. Sembra di essere state catapultate in un’altra epoca.
La sera stessa, alle 23.10, prendiamo il bus per
San Paolo per circa 18 euro. Arriviamo nella grande metropoli alle prime luci dell’alba. Seppur ci sarebbe molto da visitare nei pressi di San Paolo, dobbiamo fare delle scelte dettate dal tempo a disposizione limitato e decidiamo dunque di proseguire più a sud. Prendiamo un secondo
bus diretto a Curitiba per circa 14 euro.
Arriviamo a Curitiba alle 15.30, con ben 4 ore di ritardo a causa di lavori e rallentamenti lungo la strada. Raggiungiamo in taxi il nostro ostello nel
quartiere di Sao Francisco. Notiamo subito che si tratta di una città benestante, con strade pulite e zone verdi ben curate. Curitiba è infatti una
città cosmopolita, considerata la capitale con la migliore qualità della vita di tutto il Brasile.
Lasciamo gli zaini e ci avviamo verso le strade del centro con case colorate e con molta gente per le strade e nei bar.
Di fatti è sabato e decidiamo di fare un giro nel quartiere
Batel, consigliatoci da ragazzi del posto. Qui ci fermiamo a mangiare in un ristorante locale per meno di 7 euro a persona. C’è musica samba dal vivo e l’atmosfera è davvero carina. Le strade sono piene di ragazzi che chiacchierano a bevono un drink, come in una tipica città europea.
Il giorno successivo la sveglia suona alle 7 per una colazione con frutta tropicale e torta al cioccolato. Passeggiamo ancora per le vie del centro fino a raggiungere il
museo Oscar Niemeyer a nord della città. È un vero esempio di architettura mista ad arte moderna, con una parte che ricorda la forma di un occhio.
Alle 14.30 torniamo alla stazione dei bus per
Pontal do Sul per circa 8 euro. Una volta qui, prendiamo una piccola barca per
Ilha do Mel (il cui nome significa Isola del Miele).
L’isola è
un’area di conservazione ambientale, in cui la presenza umana è rigorosamente regolata. Sono ammesse infatti solo 5mila persone al giorno. La cosa che più ci colpisce in modo positivo è l’assenza totale di qualsiasi tipo di autoveicolo o veicolo a trazione animale. Inoltre è priva di strade asfaltate e di sistema di illuminazione. È
annoverata tra le spiagge più belle del Brasile. Peccato che la pioggia proprio non ci da tregua!
Arriviamo sull’isola senza aver prenotato nulla. Incontriamo subito Pedrinho, un simpaticissimo signore locale che ci invita ad alloggiare presso il suo
ostello ecologico per circa 8 euro a persona. Decidiamo di accettare, convinte dal suo simpatico e ospitale modo di fare. L’ostello è molto rustico e davvero basico. Non c’è elettricità né acqua potabile ma è immerso completamente nella natura.
In serata andiamo in spiaggia a cercare qualcosa da mangiare. Troviamo un delizioso localino sul mare dove paghiamo meno di 7 euro per un’abbondante cena a base di riso, pesce, patate e fagioli. Davvero ottima scelta!
Il mattino successivo Pedrinho ci prepara la colazione (per circa 2 euro a persona) con yogurt, pane con formaggio e frutta fresca. Ora siamo pronte per affrontare un trekking di circa 6 km. Ma durante il cammino inizia a diluviare e pertanto le sfumature del mare, come quelle del cielo, vanno ora dal grigio al nero! Continuiamo però il percorso nonostante la pioggia. Raggiungiamo una spiaggia incontaminata in cui ci sono addirittura dei coraggiosi ragazzi a fare surf nell’oceano. Purtroppo non riusciamo a raggiungere il
Faro come previsto inizialmente perché l’acqua troppo alta impedisce il passaggio.
Sarà per l’atmosfera data dalla pioggia, o per la vastissima vegetazione allo stato puro, o per l’assenza di gente lungo il cammino, ma ci sembra di essere come all’interno di un film e tutto risulta davvero surreale.
Una volta rientrate in ostello, ci mettiamo dei vestiti asciutti e torniamo presso lo stesso ristorantino sulla spiaggia per un pranzo squisito con il rumore del mare da sottofondo.
Alle 17 riprendiamo la piccola imbarcazione che ci riporta a Pontal do Sul per riprendere poi il bus per Curitiba dove ci aspetta un secondo bus alle 21.30 in direzione
Foz do Iguaçu (
http://www.marsontheroad.com/it/destinazioni/26/due-luoghi-da-non-perdere-cascate-di ).