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Chiang Mai: tra templi e mercati


  Marica&Sonia   |     24/02/2018

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Raggiungiamo Chiang Mai con un volo AirAsia da Surat Thani, a Sud della Thailandia. Se prenotate qualche giorno prima, infatti, eviterete di trascorrere 20 ore in bus e pagherete più o meno lo stesso prezzo (costo volo 40 euro bagaglio escluso).

Chiang Mai è situata tra le montagne della Thailandia Settentrionale. Fondata nel 1296, fu capitale del regno indipendente di Lanna fino al 1558. Nel suo centro storico si possono ammirare i resti delle antiche mura che testimoniano il suo passato di centro culturale. A Chiang Mai è possibile visitare centinaia di bellissimi templi buddisti tra cui il Wat Phra Singh del XIV secolo e il Wat Chedi Luang del XV secolo, decorato con sculture di serpenti.

Noi alloggiamo presso il Me U hostel, appena fuori le mura a nord della città vecchia. Paghiamo 100 baht (2.60 euro circa) un posto letto in dormitorio misto da 10 persone. Ostello carino, con buoni servizi e posizione ottimale.

Iniziamo a passeggiare un po' tra le stradine della città vecchia ed abbiamo subito l'impressione che tutto sia fatto a misura di turista, ma in modo genuino e tipico Thailandese. Ci sono strutture molto antiche decorate con fiori e giardini ben curati; bar e cafè che somigliano più a piccole oasi con musica reggae e oggetti vintage; lanterne colorate a decorare ristorantini in legno e bici che animano la città. Per non parlare dell'immenso e ricchissimo mercato della domenica sera. Offre davvero qualsiasi cosa, da cibo a souvenir a massaggi e molto altro. Ci si perde tra le sue bancarelle per ore ed ore, cercando di assaggiare qualsiasi cosa ci passi sotto il naso.

Con mappa e camera alla mano, ci avventuriamo alla ricerca degli antichi templi buddisti della città, che sembrano non finire mai.

Uno dei più belli è il Wat Chedi Luang dove l'entrata costa 30 baht (circa 80 cent). Qui è possibile anche fare una chiacchierata con i monaci buddisti che sono felici di dare informazioni circa il buddismo e il loro modo di vivere, in cambio di un po' di conversazione con i turisti per poter perfezionare il loro inglese. Una iniziativa davvero notevole a nostro avviso! Ci sediamo dunque con loro (donne fate attenzione a non avvicinarvi troppo perché il contatto è vietato) ed iniziamo a capire un po'di più sul loro modo di vivere la religione e la vita in generale. Ci dicono che, a seconda del ruolo ricoperto e dell'età del monaco (o della suora), ci sono diversi divieti da rispettare. I più frequenti sono : non cenare, non spendere denaro in cose superflue, non truccarsi, non avere rapporti sessuali, non fare sport o altre attività considerate divertenti, radersi testa e sopracciglia ogni mese. Alcuni di loro sono davvero giovanissimi. Il maestro ci spiega che di solito iniziano molto presto questo percorso in modo da acquisire una disciplina che servirà loro nell'età adulta. Vi è anche la possibilità, sia per uomini che per donne, di unirsi a loro come volontari, rispettando ovviamente tutte le loro regole e dando un contributo al loro apprendimento della lingua inglese. È stata davvero una chiacchierata interessante ed educativa.

Uno dei templi maggiori qui a Chiang Mai, inoltre, è quello di Wat Phrathat Doi Suthep. Si tratta di un tempio del Buddhismo Theravada, spesso indicato come "Doi Suthep" anche se questo è in realtà il nome della montagna su cui è situato. È raggiungibile infatti prendendo un taxi condiviso presso la città vecchia per 60 baht a persona solo andata e ci si impiega più o meno 45 minuti. Non ci sono orari fissi per la partenza, bisogna solo recarsi nei punti prestabiliti (ad esempio nella parte nord delle mura bisogna recarsi al Seven Eleven) e aspettare che si riempia del tutto per poter partire.
Il tempio è molto grande e maestoso, gremito di turisti. Di solito si può ammirare una bellissima vista sulla città sottostante ma noi purtroppo abbiamo trovato molta foschia.

Al di là di templi e marcati disseminati ovunque nella città, Chiang Mai è anche famosa per i suoi centri di massaggio thailandese. Veniamo a sapere che, in particolare, ci sono due centri un po' fuori dalle tipiche spa: un centro in cui le massaggiatrici sono donne carcerate condannate a reati meno gravi, ed un secondo centro tenuto da massaggiatori non vedenti. Ci rechiamo al primo ma ci viene comunicato dalla proprietaria che bisogna andare al mattino presto per mettersi in fila e che alle 16.30 il centro chiude perché le donne tornano in carcere. Optiamo dunque per il centro massaggi di non vedenti. I costi sono bene o male in linea con gli altri centri massaggi (variano dai 200 ai 300 baht a seconda delle zone interessate - circa 7/8 euro), ma ci piace l'idea di dare un contributo a queste comunità meno fortunate. L'atmosfera è molto semplice, niente musica di sottofondo o incensi vari, ma il personale è molto carino e disponibile.

Infine, se avete voglia di un drink in compagnia e di scatenarvi un po' in pista, il posto giusto è il Yellow bar dove si concentrano la maggior parte dei giovani, turisti e non solo.

In definitiva una città da non perdere se viaggiate nel nord della Thailandia. Certamente molto turistica, ma capace di mantenere comunque un tocco di tradizionalismo e fascino thailandese.

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Due instancabili viaggiatrici, con lo sguardo e i pensieri che vagano fuori dai confini del mondo.

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