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Isole Gili: un piccolo paradiso a portata di tutti


  Marica&Sonia   |     23/08/2017

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Decidiamo di visitare una delle famose Isole Gili ad est di Bali. Acquistiamo dunque un biglieto bus + traghetto direttamente in ostello. Alle 7 del mattino partiamo da Ubud con un piccolo bus condiviso e raggiungiamo il porto di Padangbai alle 9 circa. Qui è davvero un delirio! Gente ovunque che non sa dove andare, che si ammassa per salire sul proprio traghetto. Iniziamo già a pentirci di aver scelto una destinazione apparentemente così popolare tra i turisti.

Le isole Gili sono un arcipelago di 3 piccole isole: Gili Trawangan, Gili Meno e Gili Air a nord ovest della costa di Lombok. La prima è famosa per la festa notturna, la seconda per le coppie romantiche ed infine la terza sembra essere una via di mezzo. Noi dunque scegliamo di andare sull’isola Gili Air.

Riusciamo finalmente, con molta fatica, a salire sul nostro traghetto e raggiungiamo l’isola alle 2 del pomeriggio! Abbiamo pagato circa 15 euro a persona per l’intero tragitto. Ci sono anche traghetti più veloci ad un costo maggiore. Se avete a disposizione poco tempo, conviene optare per quello più rapido così eviterete di fermarvi ad ogni isola per aspettare che i passeggeri scendano o salgano sull’imbarcazione.

Una volta sull’isola cerchiamo un ostello, qui chiamato homestay. Più che ostelli si tratta di stanze private all’interno delle abitazioni di una famiglia. Sono piuttosto economiche e hanno essenzialmente un letto, un piccolo bagno ed elettricità. Alloggiamo presso il Kholis homestay per circa 6 euro a persona, colazione inclusa. È facile trovare una sistemazione anche se non si ha una prenotazione. Basta solo adattarsi un po’, come sempre.
Subito facciamo un giro dell’isola a piedi, date le piccole dimensioni della stessa. Qui il pomeriggio c’è bassa marea, dunque il mare si ritira lasciando spazio alle rocce sottostanti e quasi non si riesce ad entrare in acqua. Ci godiamo dunque l’atmosfera rilassata e la buona musica reggae che anima tutta l’isola.



Nella homestay incontriamo una simpatica signora australiana che conosce benissimo l’isola e ci consiglia un warung poco turistico ed economico che ha cibo delizioso. Mangiamo dunque un Nasi Campur, ovvero riso con verdure saltate, accompagnato da un ottimo succo naturale. Il tutto per meno di 2 euro.

Il mattino successivo ci svegliamo alle 7 per goderci le prime luci del sole ed il silenzio magico dell’isola a quest’ora ancora priva di turisti. Decidiamo dunque di fare un’altra passeggiata di circa 1 ora e mezza. I colori del mare sono spettacolari, con il sole che brilla delicatamente. Incontriamo solo qualcuno che si dedica ad un po’ di sport mattutino e l’atmosfera è davvero pacifica. Dopo questo bel risveglio, torniamo presso la homestay per fare colazione e poi ci rechiamo presso la biglietteria locale per comprare il biglietto del traghetto diretto a Kuta Lombok. Paghiamo 12 euro il traghetto di circa 20 minuti + uno shuttle bus di circa 3 ore dal porto a Kuta Lombok.

In attesa del traghetto, ci godiamo questo mare da favola e ci rilassiamo sulla sabbia bianchissima.
Restiamo sull’isola solo 1 notte e poco meno di due giorni. A nostro parere è più che sufficiente per assaporare quanto basta questo paradiso, senza però farsi coinvolgere troppo dal turismo di massa che sta pian piano divorando l’isola.
Preferiamo dunque avventurarci alla scoperta della vicina isola di Lombok (http://www.marsontheroad.com/it/destinazioni/46/tra-surf-natura-e-tradizioni-lombok).

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Due instancabili viaggiatrici, con lo sguardo e i pensieri che vagano fuori dai confini del mondo.

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