Sono le 7 del mattino. Una mattina calda e soleggiata, tipica australiana. Siamo a Darwin ed domani lasceremo la nostra amata Australia per imbatterci in una nuova avventura in Indonesia.
Andiamo a correre sul lungomare, poi doccia nei bagni di East Point e colazione nel parco. Ci mettiamo subito all’opera per svuotare la nostra adorata casa/auto
Yolo e preparare lo zaino per il prossimo viaggio.
Restiamo ad ammirare il tramonto per un’ultima sera e ci avviamo a consegnare le chiavi della nostra macchina ad Andreas, un simpatico ragazzo tedesco che ha deciso di acquistarla.
Ore 4.30 del mattino: volo per
Bali, Indonesia. Ci dirigiamo subito verso
Ubud dall’aeroporto Denpasar. Qui tutto sembra molto turistico e siamo già stanche di dover continuamente contrattare. Siamo solite, infatti, chiedere prima alla gente locale quali sono i prezzi medi per un determinato servizio (esempio taxi) in modo tale da non essere imbrogliate.
Alloggiamo presso l’ostello
Uma Kutuh Ubud per meno di 3 euro a notte per persona (1 euro = circa 16000 rupia indonesiana IDR). Non abbiamo prenotato nulla come sempre e, nonostante l’alta stagione, troviamo subito disponibilità dato che qui la maggior parte dei turisti alloggia in hotel più lussuosi. L’ostello è un po’ fuori dal centro abitato, ma molto carino, pulito e tranquillo. Noleggiamo anche uno scooter per circa 3 euro al giorno, mezzo essenziale per muoversi nei villaggi vicini.
Ubud infatti è piena di turisti, molti dei quali italiani considerando che siamo nella settimana di ferragosto. Non ci entusiasma particolarmente a causa della troppa confusione. Cerchiamo però di recarci in
Warung (ristorantini) locali più periferici e meno turistici, dove possiamo assaporare le prelibatezze locali a costi moderati (meno di 2 euro per pasto) e chiacchierare un po’ con la simpatica gente del posto.
Ci colpisce, infatti, la gentilezza e simpatia di questo popolo che ci saluta e sorride sempre.
Il primo giorno facciamo una lunga passeggiata tra le stradine di questo villaggio pieno di localini e mercatini artigianali, e ci fermiamo a visitare la
Foresta delle scimmie. Paghiamo l’entrata circa 3 euro a persona. Lo sconsigliamo vivamente perché queste povere scimmie vengono trattate come animali da circo e frastornate dai troppi turisti. Uno scenario davvero triste!
Purtroppo troviamo parecchia pioggia in questi giorni, trattandosi di una zona fluviale piovosa; ma non ci arrendiamo e ci avventuriamo in motorino verso le
Tegalalang Rice Terrace, ovvero terrazzamenti per la coltura di riso tipici dell’isola indonesiana di Bali, situati a circa mezz’ora da Ubud.
Di qui proseguiamo per il vicino
Pura Tirta Empul Temple, tempio di grande importanza per le sue acque considerate sacre, in cui la gente si immerge per purificare la propria anima e chiedere agli dei denaro ed amore. L’entrata costa circa 1 euro e ci danno anche un
Sarong, ovvero un telo che si indossa come fosse una gonna, obbligatorio per visitare il tempio. Anche qui troviamo un elevato numero di turisti ma merita una visita.
All’uscita incontriamo un ragazzo che ci invita a visitare la sua azienda familiare di caffè e cioccolato. È molto interessante vedere come li producono e ci fanno degustare diversi tipi di caffè. C’è persino una tipologia di
caffè prelibatissimo chiamato Kopi Luwak, prodotto con bacche digerite e poi defecate da un piccolo animaletto! Decidiamo di acquistare però della cioccolata fondente davvero ottima.
Il giorno successivo, invece, ci avventuriamo sotto una pioggia torrenziale in direzione del
Monte Batur a Nord dell’isola, monte che ovviamente non riusciamo a vedere a causa della fitta poggia. Raggiungiamo però, dopo ben due ore e mezza in scooter sotto l’acqua, il maestoso
Tempio madre di Besakih, tempio più importante e sacro della religione Indù a Bali. Davvero stupendo.
Consigliamo dunque di esplorare l’isola di Bali nei dintorni di Ubud, evitando i maggiori centri turistici, e di lasciarsi guidare da queste infinite distese verdi, spesso abitate da simpatiche scimmiette. Abbiamo invece evitato di andare a sud dell’isola (nella zona di Kuta) dove ci hanno detto che si concentra la maggior parte dei turisti (specialmente durante questo periodo dell’anno) grazie alla prorompente vita notturna. La stessa gente locale inoltre, ci sconsiglia di restare su quest’isola se siamo alla ricerca di spiagge caraibiche. Qui, infatti, vale la pena venire principalmente per i templi induisti e le molte cerimonie previste da questa religione.
Concludiamo il nostro soggiorno a Bali con un rilassante
massaggio balinese. Ci sono spa di tutti i generi ed il villaggio di Ubud ne è praticamente saturo. Noi optiamo per un’ora di massaggio in tutto il corpo per circa 4 euro a persona. Davvero un ottimo modo per salutare quest’isola e rimetterci in cammino con il nostro zaino in spalla.