La parte araba dell'India: Kashmir
 
Sonia
  |  
 
30/07/2018
CONDIVIDI_ARTICOLO
 
 
 
 
Dopo aver visitato Leh, il lago Pongsong e la Valle di Nubra, io e la ragazza israeliana conosciuta in viaggio e con la quale sto viaggiando da un po’ di settimane, decidiamo di fare autostop. Sfidiamo la fortuna ed il nostro obiettivo è di arrivare a Srinagar, nell’area di Kashmir. Aspettiamo qualche ora ma riusciamo ad arrivare fino a Kargil (200 km circa - 5 ore) ed una volta arrivate lì scopriamo che c’è un autobus notturno che ci porta a Srinagar per 250 rupees (circa 3€).
Un’altra opzione è quella di prendere un autobus diretto da Leh che impiega circa 16/17 ore ed il costo è di 1.200.000 rupees- 15€ circa.
Srinagar è la città più grande e la capitale dello stato indiano di Jammu e Kashmir (confinante con il Pakistan). Si trova nella valle del Kashmir, sulle rive del fiume Jhelum, un affluente dell'Indo e dei laghi Dal e Anchar. La città è conosciuta per il suo ambiente naturale, i giardini e le case galleggianti (houseboat ossia case-barche). È anche nota per l'artigianato tradizionale del Kashmir e la frutta secca. È la città più settentrionale dell'India con oltre 1 milione di persone.
L’autobus ci lascia a 6 km dal lago Dal. Prendiamo un “tuktuk” che ovviamente ha dei contatti con delle persone locali. Finiamo per alloggiare presso il “Peacock Houseboat”. Paghiamo 600 rupees (circa 8€) per una camera matrimoniale con bagno in camera, quindi 4 euro a testa.
Dal è un lago a Srinagar (Dal in Kashmir significa lago). Il lago urbano, che è il secondo più grande dello stato, è parte integrante del turismo e delle attività ricreative nel Kashmir ed è chiamato il "Gioiello nella corona del Kashmir" o "Gioiello di Srinagar". Il lago è anche una fonte importante per le operazioni commerciali in pesca e raccolta delle piante acquatiche.
La posizione del nostro alloggio è veramente fantastica: siamo proprio sul lago e la sera si respira un’aria rilassante. I proprietari sono un po’ pesanti, cercano sempre di venderti qualcosa. Il secondo giorno facciamo un giro in barca per il lago di 3 ore e paghiamo 500 rupees a persona e sulla strada di ritorno ci fermiamo presso il “Book Shop”, una caffetteria molto carina. Il lago è gigante ed è pieno di case-barche con anche molti ristoranti e negozi galleggianti. È davvero un luogo molto caratteristico.
Dopo 3 giorni ci spostiamo presso l’alloggio “John Friends Guest House”. Questo alloggio ci colpisce mentre passeggiamo per le varie stradine: ha un giardino molto accogliente ed i proprietari sono molto amichevoli. Qui paghiamo per una camera doppia 500 rupees ossia 250 a testa (3 euro).
Poi facciamo un’escursione in giornata a Gulmarg. Gulmarg è una città, una stazione di collina, una destinazione sciistica popolare nel distretto di Baramula dello stato indiano di Jammu e Kashmir. La città è situata nella catena di Pir Panjal nell'Himalaya occidentale. Noi ci andiamo durante inizio luglio quindi non troviamo la neve ma comunque ci sono tanti turisti che effettuano corse su cavalli per esempio e si distendono nel prato.
Raggiungerla, tuttavia, è stata un’impresa: abbiamo deciso di prendere solo mezzi pubblici ed è stato veramente difficile perché non sapevamo bene dove prendere le coincidenze e la gente non era molto d’aiuto. Quindi dopo 3 ore arriviamo a Gulmarg; invece al ritorno decidiamo di prendere dei taxi condivisi. Il primo taxi che prendiamo ci porta da Gulmarg a Tangmarg e paghiamo 60 rupees e poi prendiamo un altro taxi fino a Srinagar (80 rupees). Alla fine conviene spendere un euro in più rispetto agli autobus locali: si risparmia tempo e soprattutto non bisogna cercare di capire dove prendere l’autobus successivo.
Dopo aver trascorso un po’ di giorni rilassanti nella zona Kashmir e dopo aver conosciuto molti locali e molti israeliani che a quanto pare amano viaggiare in India, la mattina alle 7 prendo un taxi condiviso per andare a Jammu (250km). La strada non è sempre asfaltata quindi ci impieghiamo 7 ore (prezzo 800 rupees fino alla stazione dei treni). Un'altra opzione è prendere il bus locale che parte ogni mattina alle 6.30 e costa 310 rupees; ma vedendo le condizioni della strada e per questione di comodità decido di prendere un taxi. Da qui ho il treno notturno per Delhi.
Per tutti coloro che sono indecisi se avventurarsi nella remota zona del Kashmir, posso dire di essermi sentita piuttosto sicura nonostante io sia una donna. Appena si arriva a Srinagar, infatti, si trovano molti militari in giro con armi pagati dallo stato indiano per la difesa dell’area. La gente locale mi ha spiegato che non ci sarebbe bisogno di così tanta sorveglianza in quanto spesso i militari incutono paura ai turisti. Inoltre gli abitanti della zona sono prevalentemente musulmani e dunque tendono ad osservare molto i turisti (soprattutto se donne) perché incuriositi dalla nostra diversità. Pertanto è bene rispettare usi e costumi locali, indossando capi adeguati all’ambiente in cui ci si trova. Infine, nonostante rappresenti una destinazione perfetta per gli amanti dello scii e della neve, merita anche durante questo periodo dell’anno in ho trascorso dei giorni davvero rilassanti e piacevoli.