Il nostro viaggio in Nuova Zelanda inizia nell’isola del Nord, per l’esattezza da
Auckland, città che a nostro parere merita al massimo uno o due giorni di visita. Meglio utilizzare il poco tempo a disposizione nella natura qui così maestosa.
Il secondo giorno infatti ci dirigiamo verso la
penisola di Coromandel caratterizzata da distese di verde smeraldo in contrasto con il blu del cielo e del mare. Purtroppo riusciamo a visitare solo la parte nei pressi di
Coromandel Town a causa della pioggia torrenziale, abbattutasi nella zona durante i giorni precedenti, provocando la chiusura di molte strade per frane o allagamenti.
Riprendiamo il viaggio dopo un paio di giorni in direzione di
Rotorua dove abbiamo effettuato una sosta rilassante presso i numerosi laghi di questo distretto. Questo posto è caratterizzato da un particolare odore simile a quello di uova marce causato dalla forte presenza di zolfo (è difatti una rinomata area termale del Paese).
Decidiamo di trascorrere la notte a
Taupo presso la casa di un bizzarro cinquantenne che ci ospita tramite couchsurfing e ci intrattiene tutta la sera con la sua amata musica reggae ed i suoi mille racconti stravaganti.
Il giorno successivo ci fermiamo qualche ora presso il
Parco Nazionale Tongariro situato non molto lontano da Taupo. Vi sono diversi percorsi disponibili ma il trekking più interessante dal punto di vista panoramico sembra essere il ”
Alpine crossing” della durata di circa 8 ore durante le quali si raggiungono temperature molto rigide (da -1 a -8 gradi). Per tale ragione, infatti, decidiamo di optare per un sentiero alternativo che parte dal
villaggio di Wakapapa e giunge fino alle piccole cascate di Tawhai in circa 2 ore di trekking piuttosto semplice.
Ma il luogo dell’isola del Nord che più ci ha affascinato è stato
Wai-o-tapu ,ovvero un’area geotermale tuttora attiva capace di incantare milioni di turisti per i suoi colori naturali davvero surreali (
http://www.marsontheroad.com/it/destinazioni/15/nuova-zelanda-paesaggi-a-confronto-tra).
Attraversiamo diverse cittadine pittoresche, completamente immerse nella natura, incrociando gente locale sempre molto gentile e disponibile; esemplare è stato il caso di Jenny e Roger che ci hanno accolto come figlie nella loro adorabile casetta presso la cittadina di
Palmerston North. Jenny ci ha preparato addirittura la cena ed abbiamo chiacchierato a lungo sui nostri viaggi. Sono una coppia di backpackers sessantenni che farebbero invidia a qualsiasi ventenne. Ci abbiamo lasciato un pezzetto di cuore!
Raggiungiamo finalmente la capitale della Nuova Zelanda, ovvero
Wellington. Una città che ci ha colpito per il suo spirito molto giovanile, caratterizzata da un miscuglio armonioso tra cemento e natura; offre spiagge spaziose e tanti localini colorati che animano Cuba street, una delle strade principali del centro.
Da visitare il
museo Te Papa, davvero molto interessante sia per i più grandi che i più piccini grazie alle numerose attività interattive.
Da Wellington raggiungiamo in traghetto
Picton, situata nell’isola del Sud. Di qui ci dirigiamo subito verso il
Parco Nazionale Abel Tasman caratterizzato da spiagge con acqua cristallina e decine di percorsi di trekking immersi nella natura e con vista mozzafiato (
http://www.marsontheroad.com/it/destinazioni/15/nuova-zelanda-paesaggi-a-confronto-tra).
Proseguiamo in direzione sud verso i
ghiacciai Franz Josef e Fox che si estendono rispettivamente per 12 e 13 km lungo le montagne del
Parco Nazionale Westland. Sono raggiungibili tramite diverse escursioni acquistabili in loco o visibili ad una distanza ravvicinata tramite una camminata di circa 1 ora. Inoltre, in assenza di nubi, è possibile scorgere anche la vetta innevata del monte più alto della Nuova Zelanda, ovvero il
Monte Cook di 3.724m. Una delle cittadine più belle e fiabesche dell’isola del Sud è
Queenstown, caratterizzata da casette tipiche di montagna che si affacciano sul lago il quale aiuta a rendere tutto più magico, specialmente al tramonto.
Qui ci fermiamo qualche notte a casa di Hayden, un ragazzo del posto che vive a circa 10 km dalla città in una casa immersa nella natura e che, in quanto priva di luci artificiali nella zona circostante, ci ha permesso di ammirare per la prima volta la Via Lattea! Per i più avventurosi, inoltre, Queenstown è una tappa perfetta per sperimentare i più svariati sport estremi come skydiving, swing e bungee jumping.
Luogo incantevole da non perdere assolutamente e facilmente accessibile sia con mezzo proprio sia con bus e tour guidati è il
Milford Sound, fiordo situato all’interno del Parco Nazionale Fiordland a sud-ovest dell’isola e visitabile solo con un’imbarcazione. Noi abbiamo infatti acquistato un tour di circa 2 ore ad un costo di 45 dollari neozelandesi dopo aver trascorso la notte precedente nella vicina
Te Anau in modo da poter partire all’alba.
Lo spettacolo, specialmente a prima mattina con pochi turisti, è davvero mozzafiato grazie all’atmosfera di pace che si respira ed ai simpatici amici che si possono incrociare. Siamo state fortunate ad incontrare un gruppo di delfini che ci ha nuotato intorno per una decina di minuti e qualche foca con i propri cuccioli visibili sulle rocce ai piedi delle montagne adornate persino da sporadiche cascate.
Meta interessante per chi non volesse rinunciare ad un po’ di vita sociale in mezzo a cotanta natura, è senza dubbio
Dunedin: vivace città universitaria a sole 2 ore ad est da Queenstown caratterizzata da una piazza centrale a forma ottagonale piena di ristorantini e locali notturni.
Segnaliamo il simpatico mercatino locale che si tiene il sabato mattina nei pressi della stazione dei treni e che vi incanterà con i profumi e colori dei cibi locali oltre che ad artisti che si esibiscono dal vivo.
Anche qui alloggiamo a casa di Chris, un ragazzo universitario che ci racconta della costosa vita degli studenti in questo Paese.
Risalendo verso Nord lungo la costa Est, ci fermiamo per una sosta nello stravagante
villaggio di Oamaru in cui è facile perdersi tra i negozietti vintage e alle mostre d’arte come quella di “Donna Demente” che vi faranno tornare bambini per qualche ora.
È inoltre meta consigliata per osservare la colonia di pinguini blu e gialli per i quali però bisogna pagare circa 30 dollari. Pertanto decidiamo di fermarci nel villaggio successivo,
Timaru, dove insieme ad Aaron, un ragazzo locale simpaticissimo che ci ospita per un paio di notti, riusciamo a scorgere tarda serata qualche
cucciolo di pinguino tra le rocce vicino al mare. Spettacolo davvero singolare e soprattutto gratuito!
Ultima tappa a sud è
Christchurch, città probabilmente molto bella in passato ma purtroppo attualmente in costruzione dopo essere stata quasi completamente distrutta durante un forte terremoto nel 2011.
Pernottiamo a casa di John, un singolare 64enne che ci prepara una squisita insalata proveniente dal suo orto e passiamo la sera a giocare, con lui ed un’altra couchsurfer slovacca, a divertenti giochi da tavola.
Qui lasciamo l’auto a noleggio in aeroporto e prendiamo il volo che ci riporta a Sydney (se volate con la compagnia
New Zealand Airlines, non perdete il simpatico ed innovativo video informativo sulle norme di sicurezza a bordo).
È un
itinerario idoneo per coloro che hanno magari a disposizione un paio di settimane di vacanza e hanno voglia di intraprendere un
viaggio un po’ insolito, lontano dalle solite ferie al mare. Nonostante sia un Paese oggettivamente costoso, vi proponiamo un modo più economico di visitarlo e non rinunciare a queste bellezze uniche al mondo.
Couchsurfing, ad esempio, è una delle soluzioni più adatte a voi se avete voglia di conoscere ed interagire con la gente locale, all'insegna di un turismo responsabile, a noi sempre molto caro. Inoltre viaggiare in auto condividendo le spese ed il percorso con altri compagni di viaggio, risulterà una maniera
intelligente, economica, sostenibile e soprattutto molto più divertente nella quale potrete cimentarvi!